Nel 1967 George Wald vinse il premio Nobel per la medicina. Ricevette questo riconoscimento, ritirato insieme a Haldan Keffer Hartline e Ragnar Granit, in seguito ai suoi studi sui pigmenti della retina, fondamentali per la visione. Laureatosi nel 1927 negli Stati Uniti, si recò in Germania, e poi in Svizzera, per studiare con alcuni dei più grandi scienziati dell’epoca. Tuttavia, dopo pochi anni dovette fuggire, in quanto le sue origini ebraiche lo misero in serio pericolo nella Germania di Hitler.
Vinto il premio Nobel, Wald divenne famoso e sfruttò la sua notorietà per parlare a un pubblico sempre più ampio. Fervente antimilitarista, si oppose alla guerra in Vietnam pronunciando al MIT di Boston un discorso diventato celebre: Una generazione in cerca di futuro. Da sempre amante della divulgazione e dell’idea che la scienza fosse una disciplina in grado di spiegare il funzionamento di componenti dell’universo che di solito vengono attribuite ad altre aree del sapere, si occupò di formare i giovani studenti di Harward con un corso introduttivo di biologia passato alla storia.
Nel 1970 Wald registrò un ciclo di conferenze radiofoniche, le Massey Lectures, un progetto della Cbc radio di Toronto che portò al microfono, fra gli altri, personalità del calibro di Martin Luther King, Claude Lévi-Strauss, Doris Lessing e Noam Chomsky. Qualche anno fa negli archivi di Harward sono state ritrovate le trascrizioni di alcune delle Massey Lectures degli anni Sessanta e Settanta, fra cui quelle di Wald. Fu così che, a più di vent’anni dalla morte del premio Nobel, avvenuta nel 1997, le sue conferenze sono diventate un libro, edito in Italia da add editore (qui).
Venerdì 1° febbraio 2019, presso la Libreria Bodoni di Torino, avrà luogo un nuovo appuntamento del ciclo di incontri Cosmogonie, il racconto delle scienze. Dalle 18:30 in poi parlerò di George Wald, delle sue idee e del suo libro, dal quale Sara Zagaria leggerà alcune pagine.
Vi aspetto.