Comunicare la scienza 2019
Sono cresciuto a pane e Superquark. Ho studiato biologia per colpa di Piero Angela. No, questo non è vero. Ho scelto biologia perché ero uno dei pochi che al liceo studiava questa materia con passione. Certo, ma questa passione da dove arrivava? Dai commenti di Danilo Mainardi, dallo speciale sui Dinosauri, dalla sigla con la musichetta di Bach. È innegabile che io abbia sviluppato amore per la scienza, per la natura e per gli animali perché qualcuno in televisione e sui giornali ha trattato questi argomenti in modo efficace, avvincente e intrigante.
Un anno fa ho deciso che era il momento perfetto per ampliare ulteriormente la mia formazione professionale. Così ho scelto di seguire un corso di specializzazione che dai tempi dell’università era fra i miei propositi. Si chiama Comunicare la scienza, e ha luogo ogni anno a Torino. Centoventi ore di formazione in giornalismo, editoria e progettualità museale. È stato un corso utile, piacevole e affascinante.
Il punto forte del corso? La sua varietà. Si parla di editoria, di libri e di correzione di bozze, di giornalismo, di come si organizza una mostra scientifica in un museo, di come si parla davanti a un pubblico e di molte altre cose. Consente di approfondire la comunicazione della scienza, disciplina che si può praticare in mille forme differenti, fornendo sia una panoramica generale, in grado di mettere in moto le idee, sia entrando nei particolari dei singoli ambiti d’azione.
Fra i docenti, davvero moltissimi, ci sono dei veri e propri esperti del campo. Ve ne cito soltanto alcuni: Piero Bianucci, Dario Bressanini, Beatrice Mautino, Luca Mercalli, Michele Luzzatto e Vito Tartamella. A coordinare il corso c’è Frame – Divagazioni scientifiche, una manica di divulgatori appassionatissimi che in Italia fa un sacco di cose per portare la scienza alle persone e le persone alla scienza (per esempio organizzano il Mantova Food And Science Festival e la rassegna annuale Folle di scienza, che si tiene a Strambino, in provincia di Ivrea).
Quest’anno pure io farò la mia parte! Sono passato dall’altro lato della cattedra, per così dire. Il mio intervento verterà sul libero professionismo in campo editoriale e giornalistico. In sostanza tenterò di rispondere a questa domanda: è possibile campare con una partita IVA scrivendo su riviste di scienza e lavorando per le case editrici di settore? Se sì, come si fa?
Ecco qualche informazione pratica. Le iscrizioni chiudono il 15 febbraio. Le lezioni inizieranno il 22 febbraio e si terranno il venerdì (dalle 16 alle 20) e il sabato (dalle 9 alle 13) nelle aule del Dipartimento di Scienze della Vita e Biologia dei Sistemi di viale Mattioli 25 (nel Parco del Valentino, di fianco al Castello).
Qui trovate tutte le informazioni necessarie per l’iscrizione: bando.
Qui invece c’è la pagina Facebook del corso e quella “dei Frame”.
Vi aspetto!