Uccelli in declino

Il nuovo tema della Linea

Dopo qualche settimana di pausa dovuta a motivi personali, torno ai Temi della Linea. Dopo i metallari antropocenici (i Wormwood, qui) e l’ultimo libro dell’antropologo Matteo Meschiari (Geografie del collasso, qui), ecco il nuovo tema che tratterò qui sul sito e sui relativi social per qualche tempo: Uccelli in declino.

Lo dico subito, giusto per fugare ogni dubbio o perplessità. Non sono un esperto di uccelli. Conosco decisamente meglio insetti e altri gruppi tassonomici. Non so per quale motivo, perché in realtà li adoro, gli uccelli sono sempre rimasti fuori dal mio percorso di studi universitario e personale. Dunque, ho pensato, era ora che ci entrassero. E quale occasione migliore, se non quella di dedicare loro qualche post e qualche lettura in questi grigi e freddi giorni autunnali?

Due libri, un paper e un mio articolo

Prima di tutto sarebbe meglio capire perché si parla di uccelli in declino. Secondo il rapporto del 2018 State of the World’s Birds, pubblicato da BirdLife International, delle circa 11.000 specie di uccelli presenti sulla Terra, un ottavo sarebbe a rischio di estinzione: circa 1500. Come sottolinea la tagline del sito stesso di BirdLife International, «gli esseri umani stanno devastando la natura: gli uccelli sono uno dei principali campanelli d’allarme».

Di recente ho letto due libri in cui si parla diffusamente di uccelli. Entrambi sono stati pubblicati da Raffaello Cortina Editore.

  • Uno è dedicato a un particolare tipo di uccelli, quelli migratori: In volo sul mondo. Le straordinarie imprese degli uccelli migratori, di Scott Weidensaul (qui la scheda). In diversi capitoli di questo testo, voluminoso e appassionante, l’autore racconta come i cambiamenti climatici stiano alterando i fenomeni migratori, mettendo a serio rischio la sopravvivenza di alcune specie di uccelli.
  • L’altro è dedicato a un tema diverso, ma che riguarda molto da vicino gli uccelli: Menno Schilthuizen, Darwin va in città. Come la giungla urbana influenza l’evoluzione (qui la scheda). Si tratta di un volume divertente e molto acuto, che indaga i percorsi evolutivi di tutti quegli animali che vivono in città o che per diversi motivi hanno iniziato a viverci da poco. In alcuni capitoli si parla anche di uccelli, in particolare di quanto sia difficile per gli uccelli comunicare in contesti urbani, dato che i loro canti sono sovrastati da un sempre maggiore inquinamento acustico.

Partendo da questi due volumi, ho scritto un articolo per La Lettura del Corriere della Sera, in edicola oggi, domenica 20 novembre. Insieme ai due libri ho inserito i risultati di uno studio notevole, pubblicato su “Nature Communications”, dedicato alla progressiva riduzione della varietà e dell’intensità del canto degli uccelli in Europa e Nord America. Lo trovate qui.

Non posso quindi fare altro che invitarvi a visitare il sito in questi giorni, perché sto preparando diverse cose relative agli uccelli. Potrebbe essere l’inizio di un nuovo amore anche per voi, che finora avete degnato di attenzione soltanto ragni, coleotteri e serpenti.

L’articolo che ho scritto per La Lettura del Corriere della Sera in edicola da domani.

Come dicevo, non conosco benissimo gli uccelli. Mi trovo quindi in grade difficoltà quando un uccellino canta dal folto di un albero cittadino e chi mi è accanto chiede: «Danilo, che specie è?». Ecco dunque un sito che permette di allenare l’orecchio, per evitare almeno gli errori più grossolani.

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