A partire da aprile, il blog ospiterà un post con le migliori letture del mese. Nelle liste non saranno inseriti i libri di saggistica, in particolare quella scientifica, che saranno trattati in un post dedicato. Aprile è stato un mese di lettura intensa, alcuni dei libri che ho letto non trovano posto qui, perché saranno libri protagonisti del Salone del Libro di maggio, quindi li troverete il prossimo mese.
Buone letture!
“Cenere” di Elisa Emiliani (Zona42, 2019)
Il primo libro del mese è Cenere, romanzo di Elisa Emiliani. Conosco Elisa da alcuni anni e ho condiviso con lei alcune esperienze di scrittura e lettura. Da anni Elisa scrive un sacco, ed è da quando la conosco che speravo trovasse, prima o poi, la storia giusta e la casa editrice perfetta con cui esordire. Ha trovato entrambi: un editore di rilievo, coraggioso e preciso, la Zona42, che da cinque anni esplora la fantascienza contemporanea pubblicando autori esordienti e traducendo opere di livello (è appena uscito, per dire, l’ultimo lavoro di China Mieville tradotto da Martina Testa); e una storia appassionante, in cui in un mondo buio e secco arde il lumicino della speranza.
Il romanzo di Elisa è, come sottolinea l’editore sul sito, una storia di amicizia e di resistenza. Tre ragazze, liceali con la passione per i distillati casalinghi, i libri e la libertà, combattono contro un regime oppressivo e totalitario, che col passare delle pagine controlla sempre più la vita dei cittadini. Le atmosfere sono quelle dei romanzi della resistenza italiana, anche se al posto dei nazi-fascisti ci sono i corporatisti e coloro che resistono hanno gambe meccaniche, innesti cerebrali e visitano spesso realtà virtuali altre. Sullo sfondo, la Romagna del futuro: polverosa e disastrata.
Nota. Mettete mano agli auricolari e ascoltate qualche pezzo di Johnny Cash prima di iniziare, vi aiuterà a entrare nel mood.
Date un’occhiata al sito di Elisa e, ovviamente, al catalogo della Zona.
“Materia. La fuga degli elementi” di Jacopo La Forgia (effequ, 2019)
Questo romanzo è l’esordio di Jacopo La Forgia, autore che già avevo letto su diverse riviste, fra cui Nazione Indiana, Cadillac e CrapulaClub. Sono molto contento di averlo letto, perché si tratta di un romanzo che tocca temi ed esplora ambientazioni che mi stanno molto a cuore. Il mondo in cui si muovono i personaggi, infatti, è un mondo alla deriva, in cui il livello di mari e oceani si è alzato fino a minacciare le città e le specie animali, fin da subito al centro dell’attenzione, si stanno estinguendo.
È un libro di cui è difficile parlare, per cui non mi dilungherò molto sulla trama e sui contenuti. Sappiate però che la prosa di Jacopo merita di essere letta, perché è poetica e avvolgente, riesce a costruire atmosfere con un numero esiguo di parole. Jacopo è anche fotografo, per cui immagino che la componente visiva sia molto importante nel suo processo creativo. Dato che Materia è un libro che mi ha catturato fin da subito, ho deciso di parlarne a più riprese, quindi aspettatevi nuovi contenuti su questo testo e su questo autore, che vi consiglio di scoprire quanto prima.
Il sito di Jacopo.
L’autore sarà presente al Salone Internazionale del Libro di Torino.
“Morire è un mestiere difficile” di Khaled Khalifa (Bompiani, 2019)
Un padre muore a Damasco, mentre attorno a lui infuria la sanguinosa guerra civile che da alcuni anni devasta la Siria. I tre figli, Bulbul, Huseyn e Fatima, decidono di trasportare la salma nel paese natio, dalle parti di Aleppo, per onorare le ultime volontà paterne. Il viaggio, lungo, difficile e doloroso, sarà un viaggio in un paese in guerra, checkpoint dopo checkpoint, ricordo dopo ricordo, dolore dopo dolore. Khalifa mette insieme un diario di viaggio che racconta, meglio di ogni altro libro di guerra, le atrocità della guerra più tremenda degli ultimi anni.
Difficile non leggere fra le righe e intuire più di un riferimento simbolico. Il viaggio che i tre fratelli intraprendono assieme al corpo del padre è un viaggio nella terra e nella storia siriana. Mai come oggi le generazioni di quel paese si sono confrontate. Di chi è la colpa? Chi si addosserà in futuro le responsabilità di un conflitto tanto tremendo? Il loro tentativo di seppellire il padre non è, forse, il tentativo delle nuove generazioni di cambiare le cose in un paese che da decenni subisce il giogo di una dittatura violenta e oppressiva?
La traduzione dall’arabo è di M. Avino.
“Falsa Calma. Un viaggio tra i paesi fantasma della Patagonia” di María Sonia Cristoff (La nuova frontiera, 2019)
È possibile fare della non fiction di qualità esplorando una serie di cittadine fantasma che paiono uscite da un film western di Sergio Leone e nelle quali pare non accadere assolutamente nulla? Ecco, María Sonia Cristoff ci è riuscita. Originaria della provincia del Chubut, nella Patagonia argentina, da giovane l’autrice è scappata da quei luoghi, in cerca di un futuro. Anni dopo vi è tornata, da scrittrice, per raccontare ciò che succede in quelle terre dagli orizzonti vasti.
Come scrive nell’introduzione a questo volume che è un misterioso quanto coinvolgente diario di viaggio, il più spiccato tratto patagonico è l’isolamento. E le storie che racconta lo dimostrano. Inoltre, pare davvero impossibile parlare di Patagonia senza parlare di letteratura. Quelle terre, a sud del Rio Negro, sia argentine che cilene, sono terre spiccatamente letterarie: chi le esplora è, in qualche modo, obbligato a confrontarsi con l’eredità letteraria della Patagonia, che non è soltanto Bruce Chatwin, ovviamente.
La traduzione dallo spagnolo è di Elisa Tramontin.
L’autrice sarà presente al Salone Internazionale del Libro di Torino.