Ebola, un aggiornamento

Crisi in Repubblica Democratica del Congo

Lo scorso ottobre ho scritto un articolo, poi pubblicato da Il Tascabile (lo trovate qui), sull’Ebola, la malattia virale che nel 2014 spaventò il mondo con un’epidemia in Africa Occidentale d’intensità mai vista prima. Mentre stavo scrivendo il pezzo era in corso una nuova emergenza, questa volta nella Repubblica Democratica del Congo, nella regione di Kivu Nord. Già qualche mese fa la situazione non era delle migliori, viste le caratteristiche della regione: instabilità geopolitica, presenza di profughi, elevati scambi commerciali con i paesi confinanti. Si è andati di male in peggio, dato che negli ultimi giorni la situazione è degenerata.

Medici Senza Frontiere, ancora una volta attiva nel contrastare l’outbreak, ha dichiarato che l’epidemia è fuori controllo. Due centri, allestiti a Katwa e Butembo, sono stati attaccati. Difatti, a rendere la situazione ancor più critica è la politica interna del paese e l’instabilità della regione, soggetta a scontri militari e attraversata da bande armate. Il conto delle vittime, a oggi 569 morti su 907 infetti, rende questa epidemia la seconda della storia per numero di morti. E la situazione potrebbe peggiorare, proprio perché a incrinarsi è la macchina dei soccorsi, a causa del crollo della fiducia che la popolazione ha nelle autorità.

Per una trattazione particolareggiata della situazione in Repubblica Democratica del Congo rimando a questo articolo, pubblicato ieri su Galileo.

Una nuova specie di filovirus

A gennaio è stata diffusa la notizia della scoperta di una nuova specie di filovirus, affine ai virus Ebola (sei specie, contando il Bombali, scoperto la scorsa estate) e ai virus Marburg (due specie). Trovato in Cina e descritto in un articolo di Nature Microbiology (qui), il nuovo virus è stato battezzato Menglà, dalla contea cinese in cui è stata svolta la ricerca. Condivide meno del 50% del patrimonio genetico con Ebola e Marburg, ma secondo gli scienziati è in grado di effettuare lo spillover, il salto di specie. Manco a dirlo, anche questo nuovo filovirus è stato trovato in un pipistrello del genere Rousettus. I pipistrelli sono probabilmente gli ospiti naturali del virus, ma il loro ruolo è ancora da confermare.

L’articolo su Le Scienze si trova qui.

Un esemplare di Rousettus aegyptiacus in volo (fonte: Wiki).

Trovato Zaire ebolavirus in Liberia

A fine gennaio il New York Times ha diffuso la notizia che una equipe di scienziati ha scovato lo Zaire ebolavirus, la specie responsabile dell’epidemia del 2014 e di quella che sta colpendo attualmente la Repubblica Democratica del Congo, in un esemplare di pipistrello catturato in Liberia. La scoperta, che deve ancora essere accertata e descritta, è importante, perché non era mai stata trovata traccia di questa specie in Africa Occidentale. Da ciò si può supporre che l’epidemia del 2014 sia partita effettivamente da queste regioni. Nel dicembre del 2013 avvenne il contatto con il paziente zero, forse un bambino entrati in contatto con pipistrelli in Guinea meridionale. Il piccolo pipistrello catturato e analizzato dai ricercatori, appartenente alla specie Miniopterus inflatus, era in buone condizioni fisiche ed era probabilmente stato infettato dal virus in precedenza. Il rompicapo ebola-pipistrelli è sempre più complesso.

L’articolo del NYT è qui.

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