Negli ultimi due anni sono arrivati in libreria tre saggi davvero notevoli, che consentono a chiunque ne abbia la necessità di informarsi, sotto molteplici punti di vista, sulla questione artica. Ve li racconto, sperando che queste poche parole possano accendere una scintilla di curiosità o allungare la vostra lista dei desideri librari.
Addio ai ghiacci di Peter Wadhams (Bollati Boringhieri, 2017). L’autore è uno dei massimi esperti mondiali di ghiaccio artico. Lo studia fin dagli anni ’70. Dunque, questo libro è ciò che fa per voi se avete bisogno di una solida base scientifica sul tema. Inoltre, mi sento di consigliarlo perché la parte dedicata al delicato tema dei feedback artici è ampia e ben articolata. Due note personali sul testo che potreste condividere o meno: (1) mi piace la posizione critica dell’autore nei confronti dei rapporti dell’IPCC, da lui giudicati troppo cauti per quanto riguarda le previsioni sulla riduzione dell’estensione dei ghiacci artici nei prossimi decenni; (2) al contrario, non condivido le opinioni dell’autore sul nucleare, che lui considera parte della soluzione al problema dell’eccesso di emissioni di biossido di carbonio. A parte ciò, Addio ai ghiacci è un saggio davvero eccellente. Da avere nella propria libreria.
Artico. La battaglia per il grande Nord di Marzio G. Mian (Neri Pozza, 2017). Se Addio ai ghiacci costituisce il perfetto strumento per comprendere la situazione artica da un punto di vista scientifico, il libro di Marzio G. Mian è l’analisi perfetta su quanto sta avvenendo a quelle latitudini in fatto di economia e politica internazionale. Il ritiro dei ghiacci estivi a causa del riscaldamento globale sta disegnando un nuovo scacchiere e, stando a dichiarazioni e progetti di stati e multinazionali, possiamo affermare che lassù nei prossimi decenni si giocherà una partita fondamentale. Di grande rilevanza è la parte del testo dedicata alle nuove rotte commerciali che alcune aziende iniziano a utilizzare perché libere dal ghiaccio. Nota positiva: grazie allo stile giornalistico-narrativo l’autore è riuscito a confezionare un testo in grado di raccontare lo stato dei fatti in modo davvero accattivante. Da avere (anche questo). E siamo a due.
Artico nero di Matteo Meschiari (Exòrma, 2016). Per descrivere questo bel libro basterebbe leggere il sottotitolo: La lunga notte dei popoli dei ghiacci. L’autore, antropologo, si concentra sui popoli che vivono alle alte latitudini, nei pressi del Circolo Polare Artico. La loro storia è, purtroppo, una storia di soprusi e colonialismo. E la loro situazione, oggi, non è affatto migliorata. Complice il cambiamento climatico. Capitolo dopo capitolo, Meschiari mette in luce come il futuro dell’Artico, cupo, coinciderà con una nuova forma di colonialismo, in grado di mettere a rischio, forse per sempre, i popoli del ghiaccio. Nota assai positiva: Meschiari è un saggista atipico, capace di essere tecnico e divulgativo allo stesso tempo, aggiungendo alla propria scorta di competenze quella, fondamentale, del narratore navigato. Da divorare!
Non mi resta che augurarvi buona lettura!