James Gleick è un divulgatore scientifico di rilievo internazionale. Alla fine degli anni ’80 portò la teoria del caos al grande pubblico con un saggio intitolato Caos: La nascita di una nuova scienza (in Italia è stato pubblicato da Rizzoli anni dopo, nel 2000). Uno dei suoi saggi più famosi è dedicato al fisico più cool che sia mai esistito… Richard Feynman (Genio: La vita e la scienza di Richard Feynman, in Italia per Garzanti). Negli ultimi anni lo scrittore statunitense ha dedicato la sua ricerca a un tema che affascina il pubblico e gli scienziati da intere generazioni: il viaggio nel tempo.
Ho letto con grande piacere Viaggi nel tempo, pubblicato da Codice Edizioni, perché si tratta di un saggio ibrido, a metà strada fra la fisica e il saggio letterario. Gleick affronta il tema del viaggio temporale analizzando prima di tutto le storie che hanno a che fare con questo topos narrativo. Il libro, infatti, prende il via con alcuni capitoli dedicati allo scrittore che ha consegnato il viaggio nel tempo alla storia della letteratura (e della scienza): H. G. Wells. Poi, pagina dopo pagina, incontriamo tutti i grandi protagonisti che hanno avuto il fegato di affrontare un tema simile con le armi della fisica: Einstein, Gödel, Minkowski, Hawking.
Dato che il libro fornisce molti esempi curiosi, ho deciso di scrivere un articolo per Esquire Italia che elencasse spunti utili a chi vuole, per ragioni oscure, parlare di viaggi nel tempo con un fisico senza essere uno scienziato.
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