Benvenuti al quarto appuntamento della rubrica *123*: tre punti (e soltanto tre) su di un libro che ho letto da poco. Notate bene: quelli proposti in questa rubrica non sono libri che dovete leggere, in quanto non mi sognerei mai di imporre la lettura; sono libri che (spero) diventeranno vostri perché rimarrete incuriositi da una sfumatura, una parola, una bozza di storia.
Il libro che vi propongo oggi è a dir poco particolare, perché si tratta nientemeno che di un Abbecedario. Avete presente, no? I testi (o i cartelloni o le schede) sui quali tutti noi abbiamo imparato l’alfabeto alle elementari. Questo è un abbecedario un pochino particolare: si parla infatti di animali, del loro sfruttamento e della loro condizione odierna in rapporto all’uomo; il titolo è Abbecedario degli animali (qui). Si tratta di un progetto composito, che per essere completato ha richiesto gli sforzi di molti professionisti. L’autore citato in copertina è Alessandro Fiori. Dentro ci sono illustrazioni stupende, opera di Chiara Blumer, Eugenia Ciamitarro, Giovanni Frasconi, Alessandra Omboni, Nadia Pillon, Davide Bart. Salvemini e Rosita Uricchio. C’è anche un contributo di Gianluigi Toccafondo e un breve intervento di Claudio Pomo di Essere Animali (un’associazione della quale vi invito a visitare il sito). Il tutto coordinato dal team di Safarà Editore, che sta facendo molto bene in questa direzione con la collana Animalia.
01. La struttura. A prima vista un abbecedario potrebbe sembrare una scelta riduttiva, limitante e un tantino infantile. Niente di più sbagliato, almeno in questo caso. Il libro è composto di 21 schede, ognuna delle quali riporta una coppia animale/tema: delfino/delfinario, topo/tester, visone/vanità e così via. Ogni coppia è affiancata da un’illustrazione (la cui forza risiede nella semplicità comunicativa presa in prestito dal settore pubblicitario) e da un testo semplice (poche informazioni essenziali, alcune delle quali di grande impatto, che colpiscono la percezione del lettore; a mo’ di nota ci sono alcuni QR code, utili per approfondire gli argomenti). In poche parole: semplicità d’impatto di pregevole fattura. Un testo che si presta benissimo a essere utilizzato per la comunicazione online, oppure per fare presa e formazione anche in ambienti specifici come quello scolare.
02. L’approccio. Nella nota introduttiva di questo saggio illustrato che tratta il tema dello sfruttamento animali in modo assai originale sta scritto quanto segue: l’idea che sta alla base è che ogni persona debba necessariamente intraprendere un percorso culturale individuale, per raggiungere un determinato livello di sensibilità e costruire una propria etica di vita. Le informazioni hanno bisogno di essere assimilate e di sedimentarsi nel tempo, per prendere coscienza su quanto possono incidere alcuni comportamenti di consumo sulla vita degli animali. D’accordo su tutta la linea. Il primo pregio di questo testo è quindi di puntare all’informazione a alla costruzione nel tempo della consapevolezza, evitando di seguire un “approccio shock” che (forse) ha conseguenze anche negative sull’opinione pubblica e sui risultati. Dal saggio finale dell’autore emerge che questa inversione di marcia sta prendendo piede anche presso i movimenti animalisti e le associazioni che si occupano di questi temi.
03. Le illustrazioni. Vera e propria forza del libro sono le illustrazioni. Come accade nel settore delle riviste letterarie, affiancare al testo una bella immagine è una mossa arguta. Ancor più in questo caso. Le immagini, come spiegano i curatori nelle appendici, sono state realizzate da autori diversi, ma i colori scelti le hanno rese omogenee. In più, esse hanno una grande forza comunicativa: arrivano al lettore, illustrando già in partenza, e cioè ancor prima che egli ponga gli occhi sul testo esplicativo, il genere di problema di cui si sta parlando. I sopracitati illustratori hanno fatto un lavoro encomiabile, che mi sento di premiare a pieni voti. E, già che ci sono, elenco le mie preferite: visone (Pillon), zebra (Uricchio), delfino (Salvemini), orango (Omboni).
Una citazione tratta dal testo; sono parole di Claudio Pomo, responsabile campagne di Essere Animali.
Ciò che facciamo è cercare di costruire un ponte per superare il divario che ancora divide gli animalisti dal resto del mondo. Quello dei diritti animali non è un problema che deve interessare una nicchia di persone, bensì la grande questione morale da risolvere in questo secolo. C’è ancora molto da fare e non potremo riuscirci da soli.
⇒ ⇒ ⇒ La scheda del libro si trova qui. Costa 21 euro ed è lungo 60 pagine.
Un pensiero riguardo “*123* – Abbecedario degli animali”