Questa mattina è stato strano non doversi svegliare presto, preparare lo zaino, appendersi il pass stampa al collo e salire sui vagoni affollati della metro, direzione Lingotto. La trentesima edizione del Salone del Libro di Torino è terminata ieri con una gran festa, sì perché i numeri realizzati quest’anno (l’anno della crisi e di Tempo di Libri) sono stati strabilianti. Non ricordo un’edizione in cui già venerdì pomeriggio nei corridoi stretti si sgomitava per arrivare a quello stand laggiù o a quella presentazione nella Sala Azzurra. Un #SalTo30 affollato, energico e che ha fatto felici molte persone, molti editori. Fra i felici, senza dubbio, c’è anche il sottoscritto. Vediamo perché…
… avevo un’agenda piena! Ecco perché. Di seguito un breve riepilogo (anche fotografico) di questi cinque, lunghissimi e pienissimi giorni.
GIOVEDÌ
Il giovedì è il giorno delle scolaresche e della messa a punto. Non per me: dopo un giro di ricognizione mattutina (e di saluti, su tutti: Exòrma Edizioni – grazie Silvia, non tanto per avermi portato in giro ma per avermi fatto conoscere l’espressione toscana: m’è rimasto al canape -, i mitici Autori Riuniti e i signori di Las Vegas Edizioni) ho salutato il fido Mozzo per andare alla prima intervista all’NH Hotel. Sono entrato nella hall subito dopo Maria De Filippi e poco prima di Luciana Littizzetto, per cui ho sentito il bisogno di darmi un tono infilandomi l’auricolare nell’orecchio (modalità giornalista on). Qualche minuto dopo ho incontrato Brian Turner, grandissimo poeta e scrittore americano. Sono rimasto a parlare con lui per quasi un’ora intera (grazie NN Editore, grazie Chiara Codeluppi) bevendo una coca e chiacchierando di tante cose, fra cui la poesia come mezzo espressivo, il ritorno a casa dei militari americani, le sensazioni e le emozioni che si provano al fronte e il significato (sempre che ci sia) di una guerra. Prestissimo un articolo…

La sera è stato il turno della presentazione di Sui Confini di Marco Truzzi, bellissimo reportage narrativo pubblicato da Exòrma Edizioni (ne avevo già parlato su Il Tascabile, qui). Io e Donatella Sasso di East Journal abbiamo parlato con l’autore alla Libreria Pantaleon. La presentazione è stata piena di spunti interessanti e di riflessioni che richiederebbero ore e ore di approfondimenti. Spero che i presenti siano rimasti soddisfatti!

VENERDÌ
Anche venerdì è stata una giornata pienissima! Alle 15 (di nuovo, probabilmente è l’ora delle interviste…) ho incontrato nel giardino dell’NH Hotel Morten A. Ströksnes, scrittore e giornalista norvegese autore del bellissimo Il libro del mare (qui), uscito da pochissimo per Iperborea. Questa è stata una chiacchierata molto divertente, in quanto la mia terribile selacofobia è stata messa a dura prova. Ma ho risolto subito la questione, confessando a Morten la mia fobia e approfittandone per porgli alcune domande sugli squali, sulla loro rappresentazione narrativa e su come si senta una persona ad andare a caccia di una bestia simile nei mari del nord. Grazie a Francesca Gerosa e a Silvio Bernardi per la gentilezza. Presto leggerete ancora di squali, è una promessa.

La sera si è svolto invece l’evento che attendevo di più: la presentazione di Vanni Santoni alla libreria Pantaleon. Io e il libraio Davide Franchetto abbiamo conversato con l’autore di Muro di casse e La stanza profonda, tirando in ballo una miriade di cose. Vanni è una miniera di informazioni e di spunti per chi ama leggere e scrivere (lo avevo già intervistato per Flanerì qualche giorno fa). Alla fine, la dedica sulla mia copia del suo nuovo romanzo non poteva che riguardare il mio passato da pittore di miniature e giocatore di Warhammer… PEL IL POTENTE SIGNORE DEGLI SLANN, + 2 A TUTTE LE UNITÁ, VANNI.

SABATO
Sabato, stranamente, è stato un giorno piuttosto quieto. Ho avuto tutto il tempo di salutare per benino i redattori di CARIE, “la rivista letteraria che va alla polpa” (la potete leggere qui, e vi consiglio caldamente di farlo), fare un giro con i miei amici in cerca di libri e fascette improbabili della Newton Compton e godermi la bella relazione di Amitav Gosh su letteratura e cambiamenti climatici (anche di questo, ovviamente, parlerò a breve – dato che, purtroppo, il tema scotta!).

DOMENICA
Di domenica si dovrebbe riposare, ma nei giorni del Salone è impossibile. Nella giornata del massimo afflusso di pubblico sono andato a importunare il gentilissimo scrittore e traduttore Bruno Arpaia. Prima ho assistito alla sua bella lezione, durante la quale ha esposto alcuni tragici problemi ambientali del nostro tempo attraverso le parole del suo bel romanzo (Qualcosa, là fuori, Guanda), canzoni ad hoc e riferimenti alle neuroscienze; dopodiché ho scambiato qualche parola con lui nel parcheggio (!), chiedendogli qualcosa in più sul rapporto che lega letteratura e cambiamenti climatici…
LUNEDÌ
Be’, lunedì mi sono fatto gli affari miei! ^^
Presto vi racconterò in modo più dettagliato gli incontri attraverso interviste e articoli. Colgo l’occasione per ringraziare tutti coloro che ho salutato, che ho stressato e che ho incontrato (fermandomi o meno – il Salone, si sa, è un caotico bazar).
Ci rivediamo nel 2018, caro Salone.
Ma voi restate collegati con La Linea Laterale, a prestissimo.