Ho tentato di immaginare Svetlana Aleksievič. Ho tentato di immaginare il suo archivio, il suo lento lavoro di ascolto, il suo intento. Ho scritto questo ritratto per The Catcher, il magazine della Scuola Holden, perchè il 28 aprile la scrittrice premio Nobel per la letteratura 2015 sarà a Torino, ospite della #PrimaveraTorinese del Salone del Libro di Torino.
Il lavoro di Svetlana Aleksievič ha un solo obiettivo: rendere la storia – quella che di solito si scrive con la maiuscola, quella che di solito viene scritta dai vincitori o dal regime dominante – una storia di storie. Questo tentativo mi sta molto a cuore, perché è un modo (uno dei tanti, questo è sicuro) per evitare il pericolo della single story di cui parla Chimamanda Ngozi Adichie, e perché è un modo per mettere l’accento su quella che Javier Cercas chiama “contraddittoria complessità del reale”. Avrò modo di parlare ancora di questi temi, per ora: buona lettura.